Arezzo e i borghi della sua provincia sono ricchi di luoghi affascinati e misteriosi. In realtà, tutta la regione Toscana è intrisa di leggende, reperti e testimonianze di culti esoterici.

Se i racconti sotterranei della storia ti affascinano e vuoi scoprire quali sono questi luoghi, puoi organizzare una visita in città, preparando alcuni spostamenti nelle zone vicine. Non solo potrai godere di scenari naturali mozzafiato, ma scoprirai con i tuoi occhi quali sono i luoghi misteriosi che Arezzo nasconde gelosamente.

La Pieve di San Pietro a Gropina e il mistero del «Green man»

A pochi chilometri da Arezzo sorge il borgo di Gropina, che si fregia anche del titolo di uno dei Borghi più Belli d’Italia, il quale ospita la scenografica pieve dedicata a San Pietro. Grande esempio di chiesa romanica toscana, presenta al suo interno una serie di colonne, capitelli e pilastri dai soggetti misteriosi e connessi non solo con i richiami di matrice religiosa (con gli episodi che fanno riferimento al Vecchio e al Nuovo Testamento), ma anche simboli e figure che rievocano l’arte precristiana, etrusca ed orientale.

Ai soggetti naturali si affiancano infatti intarsi che raffigurano animali mitologici come la lupa con la bocca aperta, la chimera (primo pilastro a sinistra) e chiari esempi di raffigurazioni dei soldati templari che qui probabilmente hanno soggiornato. Ciò che colpisce più l’attenzione però è la raffigurazione di teste umane e animali incastrate tra una vegetazione straripante sul capitello della seconda colonna a sinistra. Qui appaiono infatti scolpite le sembianze di un ariete, di un demone, di un leone e di una figura umana.

Esse starebbero a simboleggiare la leggenda del «Green man», inspiegabilmente diffusa in tutto il mondo, dall’Asia fino alle Americhe. Si tratta secondo alcuni di una metafora delle forze del male, che riuscirebbero attraverso la grande potenza della natura a piegare la volontà dell’uomo e quindi a vincere l’eterna battaglia tra bene e male.

Quello che è certo è che è un simbolo e un motivo ornamentale ricorrente in molte culture, e che nella maggior parte dei casi fa riferimento a divinità collegate alla natura: il celtico Cernunnos, i greco-latini Pan e Dioniso, l’egizio Osiride, il norreno Odino e così via avanti e a ritroso del tempo, fino alla tradizione sanscrita. Ora i neopagani lo collegano al Dio Cornuto, venerato insieme alla sua controparte, la Dea Triplice.

La chiesa è stata fondata intorno al Mille, ma nel piano inferiore si possono ancora visitare i resti delle due chiese precedenti, la prima risalente al V-VI secolo e la seconda all’VIII-IX secolo. Gropina ospita quindi la più antica pieve romanica del Valdarno, che merita una visita anche per chi non è appassionato di misteri e antichi culti.

La chimera: un simbolo da scoprire tra le vie di Arezzo

Raffigurata con abbondanza nella pieve di Gropina, la chimera è un animale mitologico, ovvero un leone alato che sputa fuoco, con una testa caprina in mezzo alla schiena e con la coda a forma di serpente. La chimera appare spesso nelle raffigurazioni aretine e un esemplare bronzeo di immenso valore storico è stato rinvenuto nei pressi di Porta San Lorentino.

Simbolica sia delle forze del male che delle virtù umane, la chimera costella la città di Arezzo dalle statue posizionate sulla fontana di fronte alla stazione dei treni, fino ad un’esemplare completamente realizzato in oro visitabile nella sede della Camera di commercio.

La storia della chimera si lega indissolubilmente con le antiche leggende etrusche, che in questi luoghi hanno lasciato testimonianze molto interessanti. Visitando i luoghi misteriosi ad Arezzo la chimera diventa quindi un punto di riferimento, simbolica sia della storia che delle credenze che animano la città.

Prestate quindi attenzione ogni volta che la incontrate nei vostri percorsi, potrebbe nascondere un significato molto più profondo di quello che potreste pensare.

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